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il consenso alla pubblicazione della rappresentazione fotografica della propria immagine resta efficace fino a revoca, se prestato senza limitazioni.
pubblicato il 26/03/2009

Il consenso alla pubblicazione della rappresentazione fotografica della propria immagine resta efficace fino a revoca, se prestato senza limitazioni. (Corte di Cassazione Sezione 1 Civile, Sentenza del 19 novembre 2008, n. 27506)

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la condotta di acquisto di musicassette prive del contrassegno della S.I.A.E. è stata depenalizzata, e, pertanto, il comportamento dell'acquirente integra un semplice illecito amministrativo
pubblicato il 10/06/2008

Successivamente alla L. n. 248/2000 la condotta di acquisto di musicassette prive del contrassegno della S.I.A.E. è stata depenalizzata, e, pertanto, il comportamento dell'acquirente integra un semplice illecito amministrativo, salve le ipotesi di concorso nei reati in tema di protezione del diritto d'autore, ed è evidente che l'art. 16 L. cit. si pone come speciale rispetto alla norma che punisce il reato di ricettazione, giacché presenta nella sua struttura tutti gli elementi propri di quest'ultima, oltre a quelli caratteristici della specializzazione, consistenti nella particolare natura dei beni acquistati dall'agente, derivandone che, avuto riguardo al principio di specialità stabilito dalla L. n. 689 del 1981 art. 9 l'applicabilità della sanzione amministrativa esclude che la medesima condotta possa essere punita a titolo di ricettazione. (Corte di Cassazione Sezione 2 Penale, Sentenza del 4 maggio 2007, n. 17216)


La "lego" non avrà più il monopolio della vendita dei "mattoncini" in Italia
pubblicato il 07/05/2008

La tutela della proprietà industriale di invenzioni e modelli di utilità risponde all'esigenza di incentivare la ricerca di nuove soluzioni tecniche, ma il riconoscimento di un diritto perpetuo di utilizzazione esclusiva di invenzioni e modelli finirebbe per ingessare il mercato, contraddicendo la stessa esigenza di favorire la ricerca; per questa ragione la tutela brevettale di invenzioni e modelli è solo temporanea, e una volta esaurito il tempo di tale tutela, i modelli e le invenzioni sono liberamente riproducibili, nel rispetto delle regole che disciplinano la concorrenza. E' quanto ha stabilito la Corte di Cassazione, Sezione Prima, con sentenza n.5437/2008. La S.C. ha così escluso la concorrenza sleale per la società canadese “Mega Block” nella vendita, nel mercato italiano, di blocchetti che si incastrano perfettamente con quelli realizzati dalla "Lego".

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Il mancato deposito della ricevuta di ritorno del ricorso inviato a mezzo posto rende l'impugnazione inammissibile
pubblicato il 16/02/2008

La produzione dell'avviso di ricevimento del piego raccomandato contenente la copia del ricorso per cassazione spedita per la notificazione a mezzo del servizio postale ai sensi dell'art. 149 cod. proc. civ., o della raccomandata con la quale l'ufficiale giudiziario dà notizia al destinatario dell'avvenuto compimento delle formalità di cui all'art. 140 cod. proc. civ., è richiesta dalla legge esclusivamente in funzione della prova dell'avvenuto perfezionamento del procedimento notificatorio e, dunque, dell'avvenuta instaurazione del contraddittorio. Ne consegue che l'avviso non allegato al ricorso e non depositato successivamente può essere prodotto fino all'udienza di discussione di cui all'art. 379 cod. proc. civ., ma prima che abbia inizio la relazione prevista dal primo comma della citata disposizione, ovvero fino all'adunanza della corte in camera di consiglio di cui all'art. 380-bis cod. proc. civ., anche se non notificato mediante elenco alle altre parti ai sensi dell'art. 372, secondo comma, cod. proc. civ.. In caso, però, di mancata produzione dell'avviso di ricevimento, ed in assenza di attività difensiva da parte dell'intimato, il ricorso per cassazione è inammissibile, non essendo consentita la concessione di un termine per il deposito e non ricorrendo i presupposti per la rinnovazione della notificazione ai sensi dell'art. 291 cod. proc. civ.; tuttavia, il difensore del ricorrente presente in udienza o all'adunanza della corte in camera di consiglio può domandare di essere rimesso in termini, ai sensi dell'art. 184-bis cod. proc. civ., per il deposito dell'avviso che affermi di non aver ricevuto, offrendo la prova documentale di essersi tempestivamente attivato nel richiedere all'amministrazione postale un duplicato dell'avviso stesso, secondo quanto previsto dall'art. 6, primo comma, della legge n. 890 del 1982.
(Corte di Cassazione, Sezioni Unite Civile,Sentenza del 14 gennaio 2008, n. 627)

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Il ricorso per Cassazione è inammissibile se non vengono enunciati i quesiti di diritto
pubblicato il 22/11/2007

È inammissibile per violazione dell'articolo 366 bis del Cpc, introdotto dall'articolo 6 del Dlgs 40/2006, il ricorso per cassazione nel quale l'illustrazione dei singoli motivi non sia accompagnata dalla formulazione di un esplicito quesito di diritto, tale da circoscrivere la pronuncia del giudice nei limiti di un accoglimento o un rigetto del quesito formulato dalla parte. E' quanto ha pronunciato la Corte di Cassazione Sezione 3 Civile, con sentenza del 21 settembre 2007, n. 19487.

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La decisione del Giudice deve emergere dagli elementi della causa come un prodotto che giustifichi la sentenza
pubblicato il 16/11/2007

La decisione del Giudice deve emergere dagli elementi della causa come un prodotto che, escludendo ogni alternativa decisione, costituisca una necessità che giustifichi la sentenza. La motivazione è la descrizione di questa necessità, nel suo aspetto positivo (descrizione del percorso logico che conduce alla decisione) e nel suo aspetto negativo (inesistenza di alternative; ed in tale modo esclusione della potenzialità probatoria di ogni elemento di segno contrario, astrattamente idoneo a condurre ad una diversa decisione). Questi piani sono interdipendenti, in quanto il percorso logico della sentenza non può condurre ad una decisione (ed esclusivamente a questa) se non esclude gli elementi che consentano una diversa decisione. Questa inipotizziabilità presuppone che il giudice escluda (direttamente o per relationem, attraverso il parere tecnico d’ufficio) la potenzialità probatoria dei contrari elementi. L’omesso esame di questa potenzialità probatoria costituisce vizio della motivazione. Questo il principio di diritto enunciato dalla Corte di Cassazione Sezione Lavoro con sentenza n. 20889 del 5 ottobre 2007.


Il deposito della nota spese deve essere annotato dal Cancelliere
pubblicato il 20/09/2007

Il mancato inserimento della nota spese nel fascicolo di parte rende invalido il deposito, in assenza dell'annotazione del cancelliere, con la conseguenza che il Giudice di Pace, nel liquidare le spese processuali, non deve tenere conto di altre indicazioni che non quelle desumibili dagli atti di causa.
E' quanto stabilito dalla Terza Sezione Civile della Corte di Cassazione che, con sentenza n. 2548/07, ha ltresì precisato che per l’art. 311 c.p.c. il procedimento davanti al Giudice di Pace è retto dalle norme relative al procedimento davanti al Tribunale in composizione monocratica sicché trovano applicazione davanti a questo giudizio gli art. 74 e 75 del cod. proc. civ..



Commette reato chi non paga i diritti connessi ai discografici
pubblicato il 18/09/2007

Commette reato e viola la legge sul diritto d'autore, chi diffonde musica registrata senza aver versato i diritti connessi alle imprese discografiche per la riproduzione dei brani musicali rappresentate dalla Societa' Consortile Fonografici.
E' quanto stabilito dalla Corte di Cassazione che ha respinto il ricorso del legale rappresentante di un'emittente di Reggio Emilia, reo di aver riprodotto abusivamente brani musicali, limitandosi a provvedere al versamento dei diritti d'autore alla SIAE, ma omettendo di corrispondere al titolare dei diritti fonografici che dispone di un diritto esclusivo di riproduzione distinto da quello degli autori, cosi' come stabilito dalla legge.


Differente momento di perfezione della notifica
pubblicato il 16/09/2007

La distinzione del momento di perfezionamento della notifica per il notificante ed il destinatario dell'atto, risultante dalla decisione, risultante dalla decisione della Corte Costituzionale 477/2002, trova applicazione applicazione solo quando dall'intempestivo esito del procedimento notificatorio, per la parte di questa sottratta alla disponibilità del notificante, quale la decadenza conseguente al tardivo compimento di attività riferibile all'ufficiale giudiziario, non anche quando la norma preveda che un termine debba decorrere o altro adempiemnto debba essere compiuto dal tempo dell'avvenuta notificazione, come per la costituzione dell'appellante o il deposito del ricorso per cassazine, dovendo essa in tal caso intendersi per entrambe le parti perfezionata, come si ricava dal tenore testuale degli articoli 165 e 369 del Cpc, al momento della ricezione dell'atto da parte del destinatario, contro cui l'impugnazione è rivolta. (Cass. n. 10837 del 11 maggio 2007)


È reato vendere i chip che permettono alla Playstation di funzionare con videogiochi masterizzati
pubblicato il 03/09/2007

È reato vendere i chip che permettono alla Playstation di funzionare con videogiochi masterizzati. Prima e dopo la riforma della legge sul diritto d'autore varata nel 2003. È quanto stabilito dalla Terza Sezione Penale della Corte di cassazione con la sentenza n. 33768 del 3 settembre 2007. La S.C. ha quindi accolto il ricorso della Procura di Trento, annullando con rinvio l'assoluzione pronunciata dalla Corte d'Appello di Bolzano nei confronti di un uomo che aveva venduto, nel 2002, dei "mod chip" destinati ad alterare la Playstation 2, consentendo la fruizione di videogiochi masterizzati".


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