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Non integra il reato di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice la condotta di chi dona ai figli beni pignorati, nel caso in cui la trascrizione della donazione sia avvenuta prima di quella del pignoramento
pubblicato il 21/11/2009

Ai fini del pignoramento immobiliare, la trascrizione assume un'importanza determinante per dare vita al vincolo d'indisponibilita' relativa a favore del creditore pignorante e dei creditori che intervengono nell'esecuzione. Proprio perche' l'essenza del pignoramento consiste nel creare tale vincolo d'indisponibilita', la trascrizione ha in questo caso funzione costitutiva e non meramente dichiarativa, con l'effetto che il pignoramento, anche tra creditore e debitore, si perfeziona solo dal momento della trascrizione e non da quello anteriore della notificazione (cfr. articolo 2693 c.c., in relazione all'articolo 2913 c.c. e ss.). Cosi' posto, non puo' ritenersi che l'immobile donato dall'imputato - debitore al proprio figlio sia stato sottratto al pignoramento, in quanto tale atto introduttivo dell'esecuzione forzata, al momento della donazione, non era stato ancora perfezionato. (Corte di Cassazione Sezione 6 Penale, Sentenza del 28 settembre 2009, n. 38099)

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L'amministratore di condominio è tenuto a provvedere alla opere di riparazione delle parti comuni dello stabile e risponde dei danni provaocati dalla propria condotta omissiva
pubblicato il 21/11/2009

L'amministratore del condominio è titolare di un obbligo di garanzia quanto alla conservazione delle parti comuni dell'edificio condominiale, giusta l'inequivoco disposto dell'articolo 1130, n. 4, del codice civile, onde, laddove non si attivi, può ravvisarsi la sua responsabilità ex articolo 40, comma 2°, del Cp, che stabilisce che «non impedire un evento che si ha l'obbligo giuridico di impedire equivale a cagionarlo»; con la precisazione che l'obbligo di attivarsi a carico dell'amministratore non deriva da alcuna specifica autorizzazione dei condomini, giacché l'articolo 1130, n. 4, del codice civile gli pone come dovere proprio del suo ufficio quello di compiere gli atti conservativi dei diritti inerenti alle parti comuni dell'edificio, prescindendo, anzi, dal fatto che si tratti di atti cautelativi e urgenti e prescindendo, altresì, dal fatto che la situazione di pericolo derivi da beni di terzi e non di pertinenza del condominio. (Nella specie, trattavasi di un pericolo di incendio riconducibile al difetto di installazione di una canna fumaria non appartenente al condominio, bensì a terzi).
(Corte di Cassazione Sezione 4 Penale, Sentenza del 13 ottobre 2009, n. 39959)

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Il rapporto sessuale che non avviene consensualmente è sempre stupro
pubblicato il 21/11/2009

Il rapporto sessuale che non avviene consensualmente è sempre stupro. Ne deriva che è del tutto insignificante l’abbigliamento della ragazza se la parte lesa è stata costretta ad un coito da lei non consentito. (Corte di Cassazione Sezione 3 Civile, Sentenza del 9 settembre 2009, n. 34870)

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E' legittimo il licenziamento del lavoratore che abbia minacciato il datore di lavoro
pubblicato il 21/11/2009

E’ legittimo il licenziamento del dipendente che ha rivolto frasi minacciose, riportate nella lettera di contestazione, al capo dell’azienda. (Corte di Cassazione Sezione Lavoro Civile, sentenza del 29 settembre 2009, n. 20884)

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La notifica nelle mani del portiere è nulla se non accompagnata dalla attestazione del mancato rinvenimento delle persone ad esso preferite, e se non è stata spedita la raccomandata attestante l'avvenuta notificazione
pubblicato il 21/11/2009

In caso di notifica nelle mani del portiere, l'ufficiale giudiziario deve dare atto, oltre che dell'inutile tentativo di consegna a mani proprie per l'assenza del destinatario, delle vane ricerche delle altre persone preferenzialmente abilitate a ricevere l'atto, onde, nel riferire al riguardo, sebbene non debba necessariamente fare uso di formule sacramentali, deve, nondimeno, attestare chiaramente l'assenza del destinatario e dei soggetti rientranti nelle categorie contemplate dall'articolo 139 cod. proc. civ., comma 2 la successione preferenziale dei quali e' tassativamente prevista. E' pertanto nulla la notificazione nelle mani del portiere quando la relazione dell'ufficiale giudiziario non contenga l'attestazione del mancato rinvenimento delle persone indicate nella norma citata (Corte di Cassazione Sezione 2 Civile, Sentenza del 21 ottobre 2009, n. 22343).

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La violazione degli obblighi di assistenza familiare prescinde dall'accertamento dello stato di bisogno nel caso di figlio minorenne
pubblicato il 21/11/2009

La minore eta' dei discendenti, destinatari dei mezzi di sussistenza, rappresenta in re ipsa una condizione soggettiva dello stato di bisogno, con il conseguente obbligo per il genitore obbligato di contribuire al loro mantenimento, assicurando ad essi detti mezzi di sussistenza. (Corte di Cassazione Sezione 6 Penale
Sentenza del 28 settembre 2009, n. 38127)

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Risponde di sottrazione di minore la madre affidataria che allontana il figlio dal papà consentendo solo di telefonare
pubblicato il 20/11/2009

Risponde del delitto di sottrazione di persona incapace (articolo 574 c.p.) il genitore che, senza consenso dell'altro, porta via con se' il figlio minore, allontanandolo dal domicilio stabilito, ovvero lo trattiene presso di se', quando tale condotta determina un impedimento per l'esercizio delle diverse manifestazioni della potesta' dell'altro genitore, come le attivita' di assistenza e di cura, la vicinanza affettiva, la funzione educativa, identificandosi nel regolare svolgimento della funzione genitoriale il principale bene giuridico tutelato dalla norma (Cass. Sez. 6, 4.3.2002 n. 11415; Sez. 6, 18.2.2008 n. 21441). Ai fini della integrazione dell'elemento soggettivo della fattispecie criminosa in esame, e' richiesto il dolo generico, consistente nella coscienza e volonta' da parte dell'agente della condotta e dell'evento, ossia nella coscienza e volonta' di sottrarre (cioe' di togliere, portare via) il minore all'altro genitore esercente la potesta' genitoriale e di trattenerlo presso di se' contro la volonta' dell'altro genitore. (Corte di Cassazione Sezione 6 Penale, Sentenza del 4 novembre 2009, n. 42370)

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Non può intervenire il Fondo di Garanzia a favore del lavatore se le retribuzioni rivendicate in giudizio si collocano al di fuori dell'ambito temporale di operatività della tutela dell'organismo di garanzia
pubblicato il 20/11/2009

La determinazione di un nesso temporale tra credito lavorativo insoddisfatto e insolvenza e' diretta ad escludere che venga attratto nell'ambito della garanzia qualunque diritto del lavoratore nei confronti del datore di lavoro fallito o insolvente. Il dies a quo del termine annuale da computare a ritroso non riguarda la data in cui l'insolvenza viene accertata in modo definitivo (tramite la verifica dell'esito infruttuoso dell'azione esecutiva individuale, ovvero, nei casi di fallimento, tramite l'apertura del procedimento concorsuale), bensi' la data in cui viene proposta la domanda (giacche' la norma interna fa riferimento alla "data di inizio" dell'esecuzione forzata, mentre in caso di procedura concorsuale vale parimenti la domanda di "apertura" del procedimento di soddisfacimento collettivo. (Corte di Cassazione Sezione Lavoro Civile, Sentenza del 3 novembre 2009, n. 23286)

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La mancata contestazione dell'estratto conto da parte del correntista nel termine pattuito, ne comporta l'approvazione anche nei confronti del fideiussore
pubblicato il 20/11/2009

Ai sensi dell'articolo 1832 del Cc, richiamato in tema di conto corrente bancario dall'articolo 1857 del Cc, la mancata contestazione dell'estratto conto da parte del correntista nel termine pattuito, ne comporta l'approvazione. Tale approvazione produce effetti anche nei confronti del fideiussore. Ove, infatti, il debitore principale sia decaduto - a norma dell'articolo 1832 del Cc - dal diritto di impugnare gli estratti di saldo conto, il fideiussore chiamato in giudizio dalla banca medesima per il pagamento della somma dovuta non può sollevare contestazioni in ordine alla definitività di quegli estratti. (Corte di Cassazione Sezione 1 Civile, Sentenza del 18 settembre 2008, n. 23807)

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Sull'indennità di trasferta va calcolato l'IRPEF
pubblicato il 18/11/2009

In tema di redditi di lavoro dipendente, le somme corrisposte in via forfetaria agli ispettori del Ministero del lavoro e della previdenza sociale, in occasione dell'espletamento degli incarichi fuori sede, devono ritenersi in ogni caso riconducibili all'istituto della indennita' di trasferta, riflettendone la natura mista di importi destinati, in parte, a rimborsare il lavoratore delle spese sostenute ed, in parte, a remunerarlo del maggiore disagio derivante dalla trasferta, con la conseguenza che dette somme vanno assoggettate al regime irpef dettato per l'indennita' di trasferta, ratione temporis, dal Decreto del Presidente della Repubblica n. 917 del 1986, articolo 48, comma 4, come modificato dal Decreto Legge n. 41 del 1995, articolo 33, comma 3, convertito in Legge n. 85 del 1995, e, a decorrere dall'1 gennaio 1998, dal Decreto del Presidente della Repubblica n. 917 del 1986, articolo 48, comma 5, nel testo sostituito del Decreto Legislativo n. 314 del 1997 (ora, Decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, articolo 51, comma 5, T.U.I.R., introdotto dal Decreto Legislativo n. 344 del 2003, articolo 1), temporalmente applicabile alla fattispecie concreta. (Corte di Cassazione Sezione Tributaria Civile
Ordinanza del 2 novembre 2009, n. 23175)

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