Onere testamentario e condizione sospensiva

Nel 1985 Tizia e Caio (fratelli senza eredi),con 2 testamenti pubblici ben distinti di fronte ad un notaio,dispongono: 1) Tizia :......." alla mia morte lascio tutti i miei beni a Sempronio (lo scrivente) con l'obbligo da parte sua di assistere personalmente o con mezzi propri me, mio fratello Caio e la signora Mevia (terzo senza alcun legame di parentela con i suddetti fratello e sorella ). 2) Caio:......."alla mia morte lascio tutti i miei beni a Sempronio (lo scrivente) con l'obbligo da parte sua di assistere personalmente o con mezzi propri me,mia sorella Tizia e Mevia (terzo senza alcun legame di parentela con i suddetti fratello e sorella). muore Caio ed io faccio la successione per i suoi beni (questione conclusa). muore Tizia,ed io mi accollo tutte le spese del funerale. Mevia rende pubblica l’esistenza di un testamento olografo di Tizia successivo a quello pubblico che la elegge erede universale; cosi' Mevia si intesta i beni della defunta. aggiungo che io non devo piu' assistere Tizia,come disposto dai testamenti, perchè con un atto notarile ho monetizzato l'assistenza liberandomi da ogni vincolo. vi chiedo: 1) posso richiedere a Mevia le spese sostenute per il funerale? 2) dal momento che io ho accettato di assistere la signora rosa sapendo quello che mi sarebbe venuto in eredita';avendo portato avanti il mio compito fino alla morte della signora rosa,sostenendo anche spese per il mantenimento in un istituto di cura,oltre a quelle quotidiane per l'assistenza,posso chiedere a quella che poi si e' rivelata l'erede una sorta di risarcimento? 3) il fatto che io abbia assistito Tizia anche in virtu' del testamento di Caio,esonera Mevia dal rimborso delle spese nei miei confronti? Il quesito sollevato impone di approfondire la disciplina vigente nel nostro ordinamento in materia di onere o modus testamentario, nonché di individuare le differenze esistenti tra tale istituto e la condizione sospensiva apposta al testamento.